I problemi li si può analizzare e comprendere meglio quando li si vive sulla propria pelle.
La serenità (si fa per dire visto che siamo a 6 giorni dal voto) di casa mia viene interrotta, questa mattina, da una telefonata. Mio nonno non sta bene, bradicardia, pressione sistolica a 40. L'ospedale di Cava lo sta per dirottare all'Umberto I di Nocera Inferiore per eseguire una normale TAC. La tomografia assiale computerizzata rappresenta uno degli strumenti basilari nella diagnostica ospedaliera. Più o meno ha la valenza della cipolla per un cuoco greco. Cava de' Tirreni, il giorno 22 Marzo 2010 non ha potuto assicurare tale servizio ad un ottantottenne giunto in ospedale, reduce da due ictus, un codice rosso per capirci. Motivo? L'apparecchiatura per la TAC è guasta.
All'Umberto I, dopo aver eseguito la TAC, il paziente in questione è stato lasciato abbandonato a se stesso in una saletta per circa tre quarti d'ora. Mentre il radiologo e l'équipe di "specialisti" cercavano di comprendere se ci fosse o no un'ischemia, era stato dato mandato ad un neurologo di visitarlo, hai voglia di aspettà..
Dopo la visita e con il risultato della TAC confortante secondo i medici del nosocomio nocerino, mio nonno viene sistemato sulla consueta barella e ricaricato in ambulanza per essere ritrasferito a Cava de' Tirreni, dove dovrebbe trovare collocazione in cardiologia, visto che sono state escluse complicazioni di carattere cerebrale o neurologico, mentre il cuore continua a battere lento. La dottoressa, prima di farci andar via, ci assicura che il paziente non ha febbre ed i suoi bronchi sono liberi. All'arrivo a Cava, un medico molto simpatico ed altrettanto modesto ci comunica in italiano aulico: "A Nucer fann' semp' i scienziat, pe' me, chest è n'ischemia! Nun s'o putevn' tenè loro?!?". Tutto ciò accade intorno alle 13.30. Il paziente è legato ad una flebo sul lettino del pronto soccorso, in attesa di una collocazione in reparto. Alle ore 17.30, dopo 4 ore, viene collocato in Medicina ed arriva il responso dell'équipe di "scienziati cavesi": mio nonno ha la bronchite, che a quell'età di certo non fa sorridere, ma in ogni caso non è un'ischemia.
Lungi da me strumentalizzare, soprattutto essendo mio nonno l'oggetto del discorso, ma comunque vadano queste elezioni, la sanità campana non ha bisogno dei malaffari di De Mita, nè di deleghe e faccendieri, e temo che nemmeno De Luca possa riuscire nel miracolo. Qui ci vuole.. Superman!
lunedì 22 marzo 2010
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5 commenti:
Riservandomi di commentare nel merito a quando avrò due minuti per pensare, ne approfitto per far un grosso in bocca al lupo a tuo nonno e a te. Un abbcraccio
Crepi, grazie Gè.
Una persona a me cara dopo essere stata vittima di un incendio nel ricoverarsi all'ospedale di Cava per mancata igiene ... questa persona è tornata a casa con l'epatite c, 1 anno di interferone continue visite ma niente non è guariata è solo riuscita ad addormentare il virus ma potrebbe sempre risvegliarsi e arriavare alla cirosa epatica ... e li so mazzate
sono terrorizzata dall'ospedale di cava perchè non è stato l'unico caso, il tuo Anto è un ennessimo.
spero tuo nonno si riprenda al più presto e al meglio!
Grazie Ozzy, lo spero anch'io. E' uno battagliero del resto.
Resta il profondo disgusto per la mancanza di professionalità di certe persone e per lo stato in cui versa la sanità qui da noi.
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