« bookcrossing:n. the practice of leaving a book in a public place to be picked up and read by others, who then do likewise. »
Per i poco avvezzi alla frequentazione di paesi anglofoni, il Book Crossing non è altro che la pratica di lasciare un libro in un posto pubblico per farlo prendere e leggere da altri che dopo facciano lo stesso.
Municipalizzare il tutto significa più o meno creare un gruppo di condivisione della cultura esteso all'intera cittadinanza della Valle.
Sulla scorta di importanti processi culturali innescati dalla uscente amministrazione Gravagnuolo, inserire in programma questo progetto vorrebbe dire innescare un circolo virtuoso che avvicini alla lettura un gran numero di cittadini. Questo perchè si abbatterebbero i costi per l'accesso al sapere e si pubblicizzerebbero eventi a tema nelle scuole, inziali depositarie del compito di istruire i giovani.
Tante comunita di book crossing sono attive in molte città italiane, una delle più ferventi nella vicinissima Napoli. Se andassimo ad intaccare la visione classica di questa ormai consolidata pratica, per renderla più, come dire, adatta al contesto cavese, potremmo ipotizzare un funzionamento del genere:
Si potrebbe prendere in prestito una stanza della Biblioteca comunale o un qualsiasi altro ufficio comunale, dotarlo di scaffali e di una buona base di partenza, misurabile in quantità di volumi presenti. Il resto toccherebbe a voi ed è di facile intuizione: recarsi nel luogo, lasciare un libro, prenderne un altro e così all'infinito. Questo è un progetto che non prevede un reperimento fondi, essendo praticamente a costo zero e potrebbe, eventualmente, prevedere l'impiego di volontari del servizio civile per la gestione della sala.
Criticate, approvate, bestemmiate, mi interessa raccogliere le vostre opinioni!